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Intervista a Mario Vaira
Presidente della Missione Italiana di Catania (1/07/1989 - 30/6/1992)

Coniugi Vaira
Il Presidente Mario Vittorio Vaira e la Sorella Francesca Rosa Vaira Casazza

Com'era composta la Sua famiglia durante il periodo della missione?

     La famiglia era all'epoca costituita dai due interessati e dalla sorella di Rosa, Maria.

Da quanti anni appartenevate alla Chiesa, prima della chiamata?

     Al momento della chiamata appartenevamo alla Chiesa da 16 anni, in quanto battezzati entrambi l'8 settembre 1973, nel Ramo di Genova.

Quali sono stati alcuni degli incarichi svolti nella Chiesa prima della chiamata?:

     Gli incarichi svolti sino ad allora erano stati essenzialmente i seguenti: Per Mario: archivista, insegnante di scuola domenicale, consigliere di ramo, presidente di distretto, segretario della missione, consigliere di missione, presidente di palo. Per Rosa: insegnante della Primaria di ramo, presidente della Primaria di distretto, presidente della Società di Soccorso di distretto, insegnante di Istituto.

Può darci alcuni cenni sull'attività lavorativa svolta prima della chiamata?

     Ho svolto le mansioni di responsabile amministrativo di agenzia commerciale, dirigente di centro elaborazione dati di azienda industriale e titolare di azienda di servizi aziendali.

Qual'era la situazione generale della Missione Italiana di Roma al momento del Suo arrivo sul campo?

     La Chiesa non era ancora molto conosciuta in Sicilia, Calabria e Puglia allora, ma era stimata da chi aveva avuto occasione di contatti anche casuali, per la serietà e l'onestà dei membri della Chiesa e per la fede, la spiritualità e la disponibilità al servizio dei missionari. Durante quegli anni, con il rafforzamento della Chiesa, si sono maggiormente e progressivamente diffuse le informazioni sulla stessa e la Chiesa è uscita pian piano dall'oscurità.

Quali erano alcuni degli ostacoli che la Chiesa si trovava a dover superare in quella giurisdizione e in quel particolare periodo di tempo?

     Vi era un'opposizione palese da parte del GRIS (Gruppo di Ricerca Italiano sulle Sette) organizzato su scala nazionale e sostenuto dalla Chiesa Cattolica, che a mezzo di rappresentanti locali conduceva una azione piuttosto capillare, in certe zone, per dissuadere le persone dall'ascoltare i missionari, per far recedere coloro che erano entrati a far parte della Chiesa, per additare la Chiesa come una organizzazione faziosa, priva di fondamenti dottrinali e dedita al matrimonio plurimo.

Quali erano alcuni degli obiettivi che la Missione si prefiggeva a quel tempo e in qual modo vennero raggiunti?

     Gli obiettivi della Missione erano molteplici:

  • Rafforzare i missionari sotto il profilo della conoscenza dottrinale e della testimonianza personale.
  • Oltre che continuare l'opera di predicazione nelle grandi città, portare il Vangelo anche nelle città minori.
  • Aumentare i contatti della Presidenza della Missione con i dirigenti locali ed i membri della Chiesa nella Missione.
  • Rivedere la situazione di appartamenti, arredamento, suppellettili e manutenzione dei locali abitati dai missionari.
  • Visitare le unità della Chiesa, nella Missione, con regolarità.
  • Tenere frequenti conferenze di zona con i missionari per istruirli e sostenerli spiritualmente e moralmente.
  • Accompagnare i missionari, quando necessario, nelle visite ai contatti e in particolare alle famiglie.
  • Condurre frequenti interviste personali con ogni missionario.
  • Istituire un concorso fra i missionari per promuovere la lettura dei libri della Chiesa scritti da Apostoli e Profeti.
  • Insegnare ai missionari come invitare i padri a pregare nelle loro famiglie.
  • Mantenere il livello di crescita di nuovi convertiti nella Missione

    Può raccontare qualche episodio che ha influenzato la crescita spirituale di uno o più individui, una comunità o la Missione in generale?

         Desidero raccontare due episodi emblematici che hanno toccato il cuore di diverse persone in due diverse zone della Missione.

         Il primo si è svolto a Siracusa: Una giovane sorella siciliana aveva subito un grave incidente d'auto che le aveva causato danni gravissimi alla mandibola, all'intero arco dentale ed al palato. Quello stesso giorno si trovava in Sicilia, per una visita alla Missione e per una conferenza di distretto, l'Anziano LeGrand R. Curtis, consigliere nella Presidenza di Area. Dopo la sessione generale della Domenica, accompagnammo l'Anziano Curtis all'ospedale di Siracusa, dove era ricoverata la sorella ferita. Fu una visita di conforto e di rassicurazione, perchè scoprimmo che quel bravo dirigente della Chiesa era un ex chirurgo maxillo facciale che, resosi conto della gravità dei danni subiti dalla sorella e delle difficoltà che avrebbe rappresentato un intervento chirurgico di tali dimensioni in Italia, prese accordi telefonici immediati perchè essa potesse recarsi con urgenza negli Stati Uniti per un intervento chirurgico di alto profilo che avrebbe condotto un suo allievo di grande capacità e professionalità e di cui egli si fidava ciecamente. Ciò avvenne e fu un grande successo chirurgico con la ricostruzione pressochè perfetta della bocca e del palato di quella cara sorella che da allora, dopo la fase di convalescenza, non ebbe più alcun problema. Riconoscemmo tutti la mano del Signore nello svolgersi dei fatti e delle cosiddette "casualità" che contrassegnarono quell'episodio grave conclusosi così felicemente.

         Il secondo episodio si è svolto a Foggia: Un gruppetto di giovani sfaccendati irridevano due sorelle missionarie che erano appena uscite dalla casa di riunione di quella città. In quel momento sopraggiunsero due anziani che, vista la situazione, intervennero decisamente in difesa delle due missionarie. Fu un attimo un poco concitato durante il quale uno di quei giovani estrasse un coltello senza farsi accorgere e colpì alle spalle l'anziano Gregory Hendrickson che pensò di aver ricevuto un forte colpo ma nulla di più. Il gruppetto si allontanò immediatamente e soltanto a quel punto i missionari si resero conto della ferita sanguinante. La corsa al pronto soccorso rivelò si una ferita profonda che fu subito suturata ma senza alcuna lesione agli organi interni e quindi senza alcuna conseguenza. Il Signore aveva protetto ancora una volta un suo fedele servitore da un attacco proditorio e persecutorio.

    Ricorda un episodio rappresentativo dell'attivià della Chiesa a livello civico e/o sociale e/o umanitario e/o ecumenico?

         Fra le diverse iniziative condotte dai missionari e dai membri della Chiesa sul territorio della Missione in quegli anni, mi piace ricordarne una che ebbe un impatto notevole riscuotendo grande simpatia nella zona di Catania: le olimpiadi dei bambini. Fu l'anziano Travis Farr, che nutriva un grande amore per i bimbi, che organizzò, con l'aiuto dei colleghi, una giornata olimpica con molte specialità atletiche in un campo sportivo della città. Egli pensò a tutta l'attrezzatura ed all'organizzazione necessaria, arbitri compresi, coinvolgendo alcuni membri della Chiesa ed altre persone. Visitò le scuole e parlò con insegnanti e direttori e convinse tutti, entusiasmando i ragazzi, a partecipare numerosi. Fu un grande successo che contribuì a far conoscere la Chiesa e l'opera missionaria nella zona ed aprì molte porte presso le famiglie dei ragazzi.

    Quali sono state le località aperte alla predicazione del Vangelo durante la Sua chiamata?

         Sono state aperte alla predicazione del vangelo nuove località come Potenza, Vittoria, Catanzaro, San Severo (riapertura), Barletta ed è stato organizzato il Distretto di Calabria. É stata inoltre costruita, inaugurata ed aperta la nuova casa di riunione di Catania molto ampia e confortevole e situata in zona aperta e luminosa non lontana del centro della città.

    Ricorda un avvenimento simpatico o spiritoso avvenuto durante quel periodo?

         Mi piace citare un episodio simpatico avvenuto in prossimità dell'Aeroporto di Bari. Era in visita alla Missione l'Anziano Albert Choles della Presidenza di Area e dopo aver incontrato i missionari della Puglia lo stavamo conducendo, Rosa ed io, all'aeroporto di Bari per l'imbarco su un volo per Francoforte. A circa ottocento metri dagli ingressi dello scalo si ruppe senza alcun preavviso il cambio dell'auto della Missione. Era impossibile procedere oltre e fu così che una Autorità Generale della Chiesa spinse manualmente un'auto sulla quale si trovava soltanto il presidente di missione. Ma il volo non fu perso.

         Nel nostro cuore è rimasto un sentimento molto profondo per le esperienze spirituali e sentimentali provate durante quei fantastici tre anni. Un amore profondo per tutti i missionari che hanno lavorato con noi nel periodo e che ricordiamo uno ad uno come se il tempo non fosse passato. Un amore profondo per tutti i membri della Chiesa di Sicilia, Calabria e Puglia che abbiamo conosciuto ed apprezzato singolarmente. Siamo legati agli uni e agli altri attraverso un rapporto veramente speciale che continuerà nel tempo ed oltre il tempo, e in effetti con molti di loro abbiamo conservato relazioni costanti, e proviamo sempre una grande emozione quando riceviamo notizia di una laurea, di un matrimonio o della nascita di un altro bimbo, un augurio natalizio, oppure l'invito a partecipare ad un suggellamento al tempio.

    Avrebbe qualche commento aldilà delle domande suddette?

         Vorremmo chiudere con una nota cara al nostro cuore: Quando, nell'estate del 1989, ci trovavamo a Provo per partecipare al seminario per i nuovi presidenti di missione, ci recammo a Salt Lake City per assistere la domenica alle riunioni di Chiesa e fummo guidati alla casa di riunione dove si recava anche il Presidente Ezra Taft Benson. Egli aveva voluto venire personalmente in Italia, quando era Presidente dei Consiglio dei Dodici, per organizzare il primo palo italiano nel 1981 e mi aveva messo a parte quale presidente del Palo di Milano, ordinandomi anche sommo sacerdote. Egli amava molto l'Italia ed i membri italiani e godeva della loro stima e del loro amore. Quella domenica, quando lo vedemmo arrivare per partecipare alle riunioni, gli andammo incontro per salutarlo ed egli ci accolse con tutto il calore che sapeva sempre dimostrare. Gli dicemmo della nostra chiamata e quando lo informammo che il giorno successivo saremmo partiti per l'Italia per raggiungere la Missione di Catania egli ci disse con commozione: "Come mi piacerebbe venire con voi !"



    Oltre che a presiedere sulla Missione Italiana di Catania, il Fratello Vaira è stato il primo Presidente di Palo in Italia (Palo di Milano) dal 7/6/1981 al 20/10/1987, nonchè presidente del tempio svizzero di Zollikofen (Il primo italiano a servire in tale incarico) dall' 1/9/1993 al 31/8/1996. La Sorella Vaira è attualmente responsabile delle Notize Locali della rivista "Liahona".



    © 2004, BELLA SION, Inc. - Fotografia messe gentilmente a disposizione da Mario Vaira.
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